E se qualcosa che senti dentro ti dà fastidio, cerca piuttosto di capire cosa vuole dirti.
Riascòltati dopo qualsiasi esperienza significativa, per vedere cosa hai appreso sulla vita e su te stesso, al di là del successo o del fallimento.
Non temere di guardarti allo specchio (spesso sono gli altri a rimandarci la nostra immagine): cerca di pulire il volto, piuttosto che rompere lo specchio che te lo rimanda.
Non avere paura di farti aiutare, accompagnare: davanti ad un altro prendiamo coscienza di parti di noi altrimenti nascoste ed insondabili.
Rinuncia a controllare la vita: la primavera fiorisce anche se sei seduto e l'aspetti.
Non spingere il fiume, scorre da solo. E non pretendere di fermarlo: saresti travolto.
Lascia che ognuno sia sé stesso, così l'incontrerai nella verità.
Dì quello che devi dire: il non - detto si trasforma sempre in chiusura o in un mostro.
Non pretendere di indovinare i pensieri e le motivazioni dell'altro (anche se sei psicologo o direttore spirituale) e non presumere di essere trasparente. E' sciocco imporre agli altri i tuoi gusti o meravigliarti di quelli altrui.
Vivi le tue relazioni sapendo che l'atro è come tu lo hai cercato. Ringrazialo se ti delude: ti offre la strada migliore per ritrovare te stesso.
Non affannarti a cercare la persona giusta: è un gioco che dura poco; prova ad essere tu la persona giusta. Non consumare energie nel lamentarti del tuo partner: usale per conoscerti meglio.
Se parli con un bambino, chinati alla sua altezza: i suoi occhi diventeranno più luminosi. E se lo incontri per la prima volta, prima di chiedergli il nome, digli il tuo.
Non umiliare mai nessuno per nessuna ragione. E non rimproverare i tuoi figli di fronte a persone estranee, anche se parenti e amici.
Se qualcosa non ti va dell'altro, limitati a descriverla, non infierire su tutta la persona, sul suo passato o sul suo futuro.
Se hai il gusto della bellezza e dell'eleganza del rapporto con gli altri, conoscerai il calore che è la perla di ogni bellezza".
Tratto da "Sulla felicità e dintorni, tra corpo, parola e tempo", Giovanni Salonia, Il Pozzo di Giacobbe.
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