venerdì 2 aprile 2010

Il Dilemma dei Porcospini ovvero la Giusta Distanza.




“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati (Fase della Simbiosi o Confluenza).
Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro (Fase della Differenziazione).
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore (Fase della Sperimentazione),
Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione (Fase della Interdipendenza o della Costanza Oggettuale).”
(A.Schopenhauer)


In questo racconto sono ripercorse le tappe del Ciclo di Vita della coppia - inserite tra parentesi - di cui avevo parlato nel post “Coppia, 1+1=3: Istruzioni per l’uso”.
Questa storiella che il filosofo Arthur Schopenhauer racconta, in “Parerga und Paralipomena” è stata ripresa da Sigmund Freud in “Psicologia delle masse ed analisi dell’io”.
Di questo famoso racconto in cui è presente il dilemma del movimento relazionale, la Terapia della Gestalt ha fatto uno dei suoi temi organizzatori: il confine che separa, è ciò che paradossalmente nel contatto unisce (M. Menditto). Grazie al movimento di contatto/ritiro l’essere umano si muove nella relazione (Mi lego a te/Mi slego a te). Il confine di contatto ha due funzioni principali: protegge, contiene, ciò che io riconosco come appartenere a me e mette in connessione, dà luogo all’incontro con l’altro da me, con l’alterità.
Questa storia – metafora ci può essere utile sia nell’osservare la Fenomenologia della Coppia ma anche lo stare nella Relazione in altre forme di rapporto umano (amicizia, rapporti di lavoro).
Attraverso l’esperienza i due porcospini trovano la “Giusta distanza” e proprio nella distanza, che non equivale a separazione, è possibile il verificarsi dell’epifania amorosa.
E’ la capacità di abitare la distanza tra se e l’altro da se che attiva e genera l’Amore. Il desiderio motore dell’attrazione tra i due partner, nasce dalla mancanza (pensiamo a Platone che nel “Simposio” narra secondo il mito, che Eros è Figlio di “Poros” e “Penia”, Ingegno e Povertà) e se si uccide la mancanza si uccide il desiderio.

Auguro a voi tutti lettori, una felice Pasqua come di Rinascita della Vita e Vittoria della Vita sulla Morte.

Dott. Andrea Duranti

9 commenti:

  1. Grazie Andrea ...è la MIA METAFORA preferita
    :-)
    Liana Gerbi

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  2. Ciao Andrea,
    questo racconto mi fa tornare in mente i bellissimi momenti passati durante la formazione Aspic a Roma!
    E' bello rileggerla!
    un caro saluto
    Ilaria

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  3. Wow..
    Metafora utilissima in questo momento della mia vita..
    Daniela.

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  4. Mi fa piacere Ilaria che questa lettura ti rimanda a dei bei ricordi al master di Roma. Buona giornata! Andrea.

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  5. Ottimo Daniela se ti può essere di aiuto come un stella nel cielo che ti orienta nel procedere.
    Buona giornata! Andrea.

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  6. Letto con grande piacere, non solo per i contenuti, ma anche per la gradevole esposizione. Grazie

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  7. Ciao, quello che hai scritto mi ha dato un grande spunto per la mia tesina di maturità sull'amore a distanza, in cui vorrei inserire filosofia tra le materie. Pensi che potrebbe essere adeguato come testo? Grazie

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